martedì 19 giugno 2012
MAOMETTO IL PROFETA DI DIO…CHI ERA VERAMENTE
PEDOFILO
Maometto sposa Aisha quando la bambina aveva 6 anni e la deflora a 9.
SERIAL KILLER
A Medina fa assassinare varie persone che osano criticarlo fra cui alcuni poeti, un vecchio centenario, una madre di 5 figli, un amico di famiglia, una donna che rifiuta la sua autorità.
STRAGISTA E CRIMINALE DI GUERRA
Furibondo perché gli ebrei non credono alle sue frottole, confisca i loro beni, li espelle e li massacra. Sconfitta la tribù ebrea di Qorayza, ordina di decapitare gli uomini e vendere le donne e i bambini. Fa scavare dei fossati nel mercato di Medina e vi getta oltre 1000 ebrei decapitati. Gli anni 623 e 624 sono marcati da una serie di stragi. Approfitta inoltre delle tregue per sorprendere e massacrare i nemici.
RAPINATORE
A Medina organizza degli assalti alle carovane dirette verso La Mecca e afferma che Allah gli attribuisce un quinto del bottino
MAFIOSO
Istituisce la razzia come politica, favorisce il suo clan per tutto quello che concerne i vantaggi materiali e manifesta un senso dell’onore tipicamente maschilista e misogino.
STUPRATORE
Quando sconfigge i nemici, fa assassinare il capo e violenta la moglie.
ABUSO’ DELLA CREDULITA’ POPOLARE
Inventa le sue leggi e organizza il suo Stato in funzione delle circostanze e dei suoi interessi, affermando di essere l’intermediario della volontà divina. Prende in prestito un po’ di cristianesimo e un po’ di giudaismo, ovviamente senza capirci niente, mescola il tutto a qualche leggenda da beduino imparata dai carovanieri di passaggio e finge che Dio gli abbia dettato ogni cosa.
Ve n’è per qualche decina di ergastoli. E con un leader così, i musulmani osano atteggiarsi a maestri di morale? No, cari, l’islam è profondamente immorale e lo siete anche voi se vi ostinate a seguirlo. In qualunque paese civile, l’ideologia proposta da un pedofilo, traditore, assassino, schiavista, ladro, mafioso, stupratore, criminale di guerra, sarebbe dichiarata contraria all’ordine pubblico e bandita perché mette la società in pericolo.
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