domenica 1 luglio 2012

TU LO CHIAMI DIO: IL ROMANZO (1 DI 21)



Ma quelle politeiste son mica religioni. Son delle filosofie, non si pongono mica il problema delle origini e della creazione. Prendi gli shintoisti ad esempio: mica si preoccupano di capire se c’è vita dopo la morte, a loro interessa trovare l’armonia in questo mondo. Ed è quello che dovremmo fare tutti.”
“Chissà a cosa crede il tizio del bar. Cos’è, cinese?”
“Jimmy è cento per cento‘Made-in-china’. Li son tutti confuciani, rigorosi al comportamento corretto. E anche qui avrei da parlarne per ore. La carità, la pazienza, il porgere l'altra guancia, il vivere con onore e senso della morale sono tutti valori già presenti nella filosofia di Confucio ancora prima della nascita di Gesù. Chiedi a Jimmy se non mi credi.”
Lei ride appena, abbassa per un attimo lo sguardo ed accenna una leggera smorfia.
“Comunque tornando a parlare della cultura shintoista…cosa c’è?”
“No, niente.”
“Come niente, ho visto che ti sei rabbuiata. Ho detto qualcosa che non dovevo?”
“No davvero, niente. E’ solo che mentre parlavi mi è venuto in mente una cosa, un pensiero, niente di che...La mappa non è il territorio.”
“La mappa non è il territorio…cioè?”
“Che ogni tentativo di catturare la realtà in un sistema di pensiero è vano. Non è farina del mio sacco ci mancherebbe, mica sono così intelligente. La formulazione è di Alfred Korzybski, un genio polacco, ma è quello che penso io anche se non lo so dire con le sue parole.”
“Be’, è vero anche questo. Ogni testa è un piccolo mondo però tutto il mondo è diviso in gruppi, questo è evidente. E bene o male l’uomo segue gli insegnamenti o i consigli del gruppo di appartenenza. Prova a dire a un musulmano di sdraiarsi in spiaggia a prendere il sole con la moglie in topless. Come minimo ti fa saltare in aria.”
Lei questa volta sorride guardandolo negli occhi.
“E a dirla tutta sai cosa mi è venuto in mente quando hai parlato della mappa? Il Capitan Jack Sparrow, sai quello dei film. Mi son detto speriamo che non voglia parlare dei Pirati dei Caraibi. Una delle peggiori trilogie mai viste prima.”
“Veramente i film sarebbero quattro.”
“Peggio ancora. Son riusciti a farne una tetralogia. Ma cos’ha il mondo che non va? Guarda, è battuto in bruttezza solo dalla trilogia del Signore degli Anelli. Nove ore di film per vedere due cazzo di nani che fanno trekking.”
E proprio in quel momento vedono passare dall’altra parte della strada un nano con uno zaino sulle spalle. Si guardano negli occhi e finalmente ridono. Sono le sette meno un quarto di sera al Caffè Milano di Laveno Mombello. Jimmy intanto sta preparando due Spritz.

mercoledì 27 giugno 2012

IMAGINE


Una delle mie canzoni preferite è sicuramente IMAGINE di John Lennon ed è per questo, che a volte, provo un senso fisico di scomodo ogni volta che questo pezzo, viene usato da qualche religione che non ha la minima idea del suo significato, rimuovendo molto spesso la frase “IMMAGINA UN MONDO SENZA RELIGIONI”.
Esistono molte versioni di questa canzone, dalla più raffinata alla più grunge, ma una sola versione è riuscita a toccarmi VERAMENTE il cervello e la coscienza.
EMMANUEL KELLY è un giovane iracheno abbandonato da piccolo, insieme al fratello Ahmed, in una scatola di scarpe, Adottati da una signora australiana, entrambi soffrono di malformazioni degli arti (ECTROMELIE).
Ora, ascoltare questa grandissima canzone, cantata da questo ragazzo mi ha fatto veramente capire che la vita può essere meravigliosa, nonostante tutto.
BUON ASCOLTO

sabato 23 giugno 2012

LETTERA DI PROTESTA PER LE PAGINE DI NON CREDENTI BANNATE


Copio e incollo questa lettera di denuncia, comparsa nella pagina amica Bibbia Eretica a Fumetti II, dopo che la loro prima pagina è stata bannata.Gentile direttore/moderatore
con questa mia lettera vorrei portare all'attenzione sua e dei lettori la situazione sulla libertà di espressione in Italia, con particolare riguardo all'ambito religioso.

Sono fondatore di una pagina facebook con oltre 43mila fans,recentemente bannata a causa di insistenti segnalazioni di fanatici religiosi, appoggiati dal controverso blog Pontifex.com.

La mia pagina era nata con l'intento di essere un luogo di discussione su temi quali la laicità dello stato, i diritti civili, scienza ed evoluzionismo,filosofia, storia del cristianesimo, oltre a proporre immagini e video religiosi in chiave umoristico/satirica. Il regolamento della pagina sconsigliava anche la bestemmia perché considerata una forma di maleducazione al pari delle altre comuni norme di netiquette.

Tutto questo è stato cancellato e censurato in nome del rispetto (e privilegio)che la religione dovrebbe godere da parte di credenti e non. Il crescente fanatismo nella rete virtuale (accentuato dall'annullamento dei legami interpersonali) si manifesta nell'atteggiamento da Santa Inquisizione che si è evoluto dal bruciare libri a chiudere pagine internet. Un ritorno di fiamma(oserei dire) che desta in me serie preoccupazioni: dove finisce la mia libertà di espressione? È giusto che contenuti rivolti espressamente verso un pubblico di non credenti siano censurati per non urtare la sensibilità di chi ha fede?

Purtroppo sono costretto segnalare quanto l'art 21 (sulla libertà di pensiero)sia un diritto riconosciuto ancora solo formalmente. Parlare di ateismo o rivolgere una critica al cattolicesimo è consentito certo,ma sarebbe preferibile agire nel sottobosco, scambiarsi opinioni e scritti come fossimo membri di moti carbonari. Il nostro è un piccolissimo esempio, ma emblematico della situazione italiana in cui la secolarizzazione avanza, ma mass media e poteri forti sono ancora monopolizzati dalle sfere ecclesiastiche.

L'equivoco di fondo sta nel fatto che la religione non costituisce un elemento della sfera personale di un individuo, quanto strumento di sopraffazione nei confronti di diverse sensibilità e visioni della vita. Tutti sono liberi di credere e di professare, ma tutti dovrebbero essere liberi di non credere e di criticare.

Nutro ancora speranza verso una mentalità più aperta e moderna e non mi farò abbattere da questo fastidioso imprevisto. Il tempo dei roghi appartiene al passato e io voglio guardare al futuro. L'ateo si batterà sempre per la difesa della libertà di opinione, anche dei credenti.

- Morgan -

mercoledì 20 giugno 2012

IL VESCOVO E L'AMICA VANNO AL MARE...


Il titolare della diocesi di Merlo-Moreno, regione di Buenos Aires, Argentina, è sotto il fuoco di fila della gerarchia ecclesiastica: forse un esito prevedibile, dal momento che è stato ripreso mentre era in vacanza nella località di Puerto Vallarta, in Messico, un resort di lusso con una donna. Che, immerso in acqua, abbracciava amorevolmente. L’ABBRACCIO FATALE - Il Vescovo ha rilasciato immediatamente un’intervista all’emittente A24, in cui affermava che di certo il suo comportamento è stato “ambiguo”, ma la donna è “una vecchia amica” con la quale non c’è assolutamente niente di sentimentale.
Al Vaticano, sembra, la giustificazione non è bastata: riporta La Nacion che il Vaticano ha caldamente consigliato al vescovo di cedere il passo. “Le fonti della diocesi affermano che Fernando Maria Bargalló”, questo il nome del prelato, “avrebbe presentato le sue dimissioni anticipate dal governo pastorale della diocesi per evitare uno scandalo di grandi dimensioni”: ma ancora la Nacion spiega che le fonti avevano già assicurato che il prelato poteva essere rimosso d’autorità per “condotta privata confliggente con le sue funzioni pastorali”.
CHI HA PAGATO? - L’arcivescovo Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Argentina, aveva comunque già inviato un rapporto ufficiale a Roma per sollevare questione sul comportamento del prelato. La donna sarebbe “un’imprenditrice nel settore della ristorazione, proprietaria di ristoranti nella zona di Belgrano”; le fotografie risalgono al gennaio 2011: e non c’è soltanto lo scandalo interno alla gerarchia, nel senso che molti, dice ancora la Nacion, iniziano a chiedersi “chi abbia pagato le vacanze” in quell’esclusivo resort al vescovo che, da presidente della Caritas Argentina, aveva più volte criticato il governo nazionale per la mancanza di una politica sociale e assistenziale per i poveri.
FONTE:GIORNALETTISMO
Pensiero personale di Tu Lo Chiami Dio Ma Io Non Lo Conosco: onestamente che il vescovo vada in ferie con una donna - madre, moglie, troia, fidanzata, nonna o sorella – non mi importa. Però trovo ipocrita il suo comportamento. Con che coraggio parte per una vacanza di lusso se fino al giorno prima predicava l'ingiustizia sociale a nome della Caritas?

martedì 19 giugno 2012

PRETI MALATI D’AIDS: L’EPIDEMIA CHE PER IL VATICANO “NON ESISTE”


Per la chiesa le unioni omosessuali sono una “deplorevole distorsione” e l’adozione da parte di genitori gay “un grave pericolo”.
Il Vaticano sostiene da sempre che alle lesbiche e ai gay dovrebbe essere rifiutato il diritto di adottare, di condividere l’esercizio della patria potestà, di allenare, di essere ordinati sacerdoti o di prestare servizio militare. Addirittura i preti che difendono i loro parrocchiani gay sono ridotti al silenzio e persino allontanati dal loro ministero.
Se poi affrontiamo un problema come l’Aids, la chiesa la ritiene una sorta di castigo divino per omosessuali, drogati e per chiunque viva una sessualità “disordinata”.
Viste queste posizioni, non stupisce che il caso dei preti malati di Aids sia occasione non di applicazione delle virtù cristiane, ma del massimo disagio e della massima ipocrisia.
Sui loro certificati di morte è scritto deceduto per polmonite o linfoma, mai, o raramente per Aids. Un’attenzione in più per chi ha deciso di scegliere il celibato o forse una mistificazione per non ammettere apertamente che l’Aids è una malattia che sta uccidendo non solo i gay e gli eterosessuali, ma anche i preti cattolici della puritana America
Secondo un’inchiesta del Kansas City Star, quotidiano del Midwest, i sacerdoti cattolici sarebbero colpiti dal virus Hiv addirittura quattro volte di più della media della popolazione americana
L’inchiesta svolta dal giornale americano è stata lunga e approfondita. Nel solo Missouri e nello stato del Kansas, almeno 16 preti e due religiosi di ordine superiore sono morti di Aids negli ultimi anni. Ma dalle testimonianze raccolte questa sarebbe solo la punta di un iceberg. L’inchiesta del quotidiano è basata sullo studio dei certificati di morte e su interviste con decine di esperti, di medici e religiosi.
Il dottor Farley Cleghorn, dell’Istituto di virologia di Baltimora, ha ammesso di aver curato una ventina di religiosi. E tutti, quando si sono recati dal medico, hanno chiesto fosse mantenuto il segreto sul loro stato di malati.
Tremila questionari anonimi sono stati inviati ad altrettanti sacerdoti, oltre 800 hanno risposto ammettendo che il problema esiste. Sei religiosi su dieci hanno dichiarato di conoscere almeno un collega morto di Aids, un terzo di conoscere un sacerdote malato di Aids e alla domanda sul loro orientamento sessuale il 15% si è dichiarato gay e il 5% bisex.
Charlie Isola, medico di New York, intervistato dal quotidiano, ha ammesso che tutti i preti da lui curati avevano un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e avevano contratto l’infezione sessualmente.
Joseph Barone, psichiatra, istituì di nascosto una ricerca sull’Aids nel clero. Effettuò analisi e controlli su decine di seminaristi del College, fornendo loro nomi fittizi. I seminaristi vennero remunerati come volontari per la ricerca. Il risultato fu che uno su 12 era sieropositivo. La maggior parte era gay e aveva contratto l’Aids attraverso il rapporto sessuale. Un prete che aveva contratto il virus lo aveva trasmesso ad altri otto preti.
Perché secondo gli esperti sentiti dal Kansas City Star, nonostante ci siano molti modi per contrarre l’infezione, il contagio per i preti cattolici americani è avvenuto, nella maggior parte dei casi, attraverso il rapporto sessuale. La Chiesa cattolica americana conosce il problema. Non a caso, secondo il Kansas City Star, ”la maggior parte delle diocesi e degli ordini religiosi ha iniziato a richiede agli aspiranti seminaristi il test anti-Aids prima dell’ordinazione”.
Non si conosce precisamente il numero dei preti morti di Aids o Hiv positivi: spesso infatti l’unico loro compagno è il silenzio, e i pochi che hanno il coraggio di confidarlo a un superiore vengono confinati e tenuti nascosti.
Suscitò comunque scalpore il caso dell’arcivescovo Emerson J.Moore della diocesi di New York, che nel 1995 si fece ricoverare in una clinica specializzata del Minnesota facendo scrivere sulla cartella clinica che era un semplice «lavoratore dell’industria». Quando morì scrissero sul certificato «per cause naturali sconosciute». Le associazioni degli attivisti contro l’Aids che lo hanno assistito per mesi insorsero facendo causa all’ospedale e questo fu costretto a fare marcia indietro e a scrivere la verità sul certificato di morte (ma glissò sulla sua vera professione).
Il Vaticano non commenta e lascia la parola ai vescovi locali
Anche in Italia esistono casi di preti sieropositivi o con Aids. Il settimanale “Panorama”, in due articoli apparsi nel giugno e nel novembre del 2000, rivelò che anche da ci sono centri specializzati per la cura dei sacerdoti omosessuali malati di Aids. La ricerca ne ha individuati due: uno a Trento, e uno a Genova.
Don Mazzi, sempre attraverso un’intervista a “Panorama”, afferma che il fenomeno dei preti sieropositivi in Italia c’è, e riguarda, per sua esperienza diretta, preti eterosessuali che ha assistito fino alla morte.
Ma il dilemma riguarda sempre la domanda: “E come affronta la chiesa di Roma questo tipo di problemi?”
Al che Don Mazzi risponde: “Delega ai vescovi. Ma se il mondo va male non è perché nella Chiesa qualche sacerdote ha fatto l’amore o un figlio, ma perché tutti gli altri sono poco preti.
Anche quelli con la tiara in testa” 

SUORE STUPRATE DA PRETI


Abusi sessuali, stupri, sfruttamento, plagio: atti che hanno portato in molti casi a gravidanze e aborti.
I responsabili: preti e vescovi.
Le vittime: suore.
Il luogo: Africa (ma non solo).
La diffusione: altissima.
Sono queste le coordinate allarmanti di una piaga che è venuta alla luce grazie alla pubblicazione, da parte del settimanale statunitense National Catholic Reporter, di quattro documenti strettamente confidenziali elaborati da religiosi impegnati nella consulenza alle suore e nella prevenzione dell’Aids.
Da questi rapporti, stilati tra il 1994 e il 1998, viene alla luce una situazione che, benché non ignota, manifesta proporzioni molto più estese e gravi di quanto non si supponesse. Membri del clero cattolico, questo in sintesi il contenuto, hanno sfruttato e sfruttano la loro posizione finanziaria e spirituale per ottenere prestazioni sessuali da parte delle suore, spesso portate dal loro condizionamento culturale ad obbedire all’ecclesiastico. Perché proprio le suore? Perché in una situazione di diffusione a macchia d’olio dell’Aids, specialmente in Africa, esse rappresentano un gruppo “safe”, sicuro, non a rischio. E sono molto più condizionabili, anche tramite false argomentazioni teologiche.
Il 18 febbraio 1995 un rapporto viene consegnato al cardinale Martinez Somalo, prefetto della Congregazione vaticana per la vita consacrata. E’ un pugno nello stomaco. Si parla di suore sfruttate sessualmente, sedotte e spesso violentate da preti e missionari. Messo in allarme il cardinale Martinez Somalo, incarica un gruppo di lavoro della Congregazione di approfondire la questione con suor Maria O’ Donohue, autrice del rapporto e coordinatrice per conto della Caritas internazionale e dell’agenzia Cafod (Fondo cattolico per lo sviluppo oltremare) i programmi sull’Aids.
Le sue denunce in Vaticano sono agghiaccianti. “La superiora di una comunità di religiose in un Paese è stata contattata da preti che chiedevano di rendere loro disponibili le suore per prestazioni sessuali. Al rifiuto della superiora, i preti hanno spiegato che altrimenti si sarebbero visti obbligati a recarsi al villaggio per trovare donne, esponendosi così al rischio dell’Aids”. “Grazie alle confidenze fattemi da molte sorelle nel corso delle mie visite – continua la O’Donohue – mi resi conto di questioni più profonde e anche più inquietanti di quelle già emerse. Queste rivelavano modelli di comportamento che ero riluttante ad accettare come fatti”. Spesso si trattava di vicende di cui esistevano prove documentali, e non solo di voci o racconti orali. 23 i Paesi che la missionaria cita: tra di essi, in gran parte africani, compaiono anche India, Filippine, Brasile, Colombia, Stati Uniti, Irlanda e Italia.
Nel 1998 anche la superiore religiosa suor Marie Mc Donald ha presentato un suo rapporto, gettando luce su «molestie sessuali e stupri perpetrati da preti e vescovi». Il Vaticano sta monitorando il fenomeno, sensibilizza discretamente i vescovi, ma non risultano atti ufficiali in cui il grave problema sia affrontato direttamente. «Per quanto io ne sappia, non è stata disposta alcuna ispezione», afferma suor Mc Donald, superiore della Suore Missionarie di Nostra Signora d’Africa. Le strategie dello sfruttamento sono varie, spiega: «Suore diventate finanziariamente dipendenti da preti, che possono chiedere in cambio favori sessuali» oppure preti che da direttori spirituali o confessori estorcono rapporti di sesso. «La cospirazione del silenzio – aggiunge – contribuisce al problema. Solo se lo affronteremo insieme, riusciremo a trovare le soluzioni».
“La Santa Sede conferma l’esistenza di casi di abusi sessuali subiti da religiose da parte di sacerdoti o missionari, afferma che sta trattando il problema – ristretto, però, ad un’area geografica delimitata”. Questa la risposta del Vaticano.



Di seguito uno dei quattro documenti resi pubblici dal National Catholic Reporter.


IL PROBLEMA DELL’ABUSO SESSUALE NEI CONFRONTI DI SUORE AFRICANE IN AFRICA E A ROMA
Documento per il consiglio dei “16″di suor Marie McDonald, Superiora generale delle Missionarie di Nostra Signora d’Africa
Questo intervento si riferisce principalmente all’Africa e a suore, preti e vescovi africani. Ciò non si deve al fatto che il problema sia esclusivamente africano, ma al fatto che il gruppo che si è incontrato per preparare i temi dell’incontro di oggi faceva riferimento principalmente alla propria esperienza in Africa e ad informazioni avute da membri delle loro congregazioni o di altre congregazioni, soprattutto congregazioni diocesane in Africa.
Noi sappiamo che il problema esiste anche altrove.
Questo intervento tocca solamente un aspetto, seppur doloroso, della Chiesa africana. Siamo ben consci e grati dell’immenso bene che è stato compiuto ed è tuttora compiuto dal clero e dai religiosi, che conducono una vita integra ed evangelicamente fruttuosa. Non c’è bisogno di ricordare quei preti, vescovi e religiosi che in anni recenti in Africa hanno versato il loro sangue per la causa di Cristo e per le persone assegnate alle loro cure. È precisamente a causa del nostro amore per la Chiesa e per l’Africa che ci sentiamo tanto afflitti dal problema che vi presentiamo.
Potrebbero essere raccontate molte storie inquietanti. Tuttavia, siccome tutti qui sanno che questo problema esiste e che, nonostante moltissimi tentativi di migliorare la situazione, sembra che questa stia invece peggiorando, esporrò il problema in forma molto breve e concisa. Poi cercherò di spiegare quali sono le cause principali.Il problema
1.Viene comunemente asserita l’esistenza di molestie sessuali e persino di stupri da parte di preti e vescovi nei confronti di suore.
Talvolta quando una suora viene messa incinta, il prete insiste perché abortisca. Di solito la suora viene allontanata dalla sua congregazione mentre il prete, spesso, viene solamente trasferito ad un’altra parrocchia, o inviato a studiare.2.Molte suore diventano economicamente dipendenti da preti che talora chiedono in cambio prestazioni sessuali.3.I preti talvolta sfruttano il ruolo di direttori spirituali e di ministri del sacramento della Riconciliazione per chiedere prestazioni sessuali.Alcune cause di queste molestie
Celibato/castità in molti Paesi non costituiscono un valore. In alcuni Paesi per una giovane donna istruita il matrimonio potrebbe non rappresentare una scelta possibile, perché “il prezzo della sposa” è troppo alto. La vita religiosa potrebbe offrire una scelta alternativa: ma in tal caso è realmente una scelta di vita casta e celibe?La posizione inferiore delle donne nella società e nella Chiesa è un altro fattore da prendere in considerazione. Sembra che una suora trovi impossibile opporsi ad un prete che chiede prestazioni sessuali. Ella è stata educata a considerare se stessa inferiore, a essere servizievole e a obbedire, persino al suo fratello minore. È comprensibile allora che una suora trovi impossibile negarsi ad un ecclesiastico che chiede prestazioni sessuali. Questi uomini sono visti come “figure di autorità” cui bisogna ubbidire. Inoltre, di solito essi sono maggiormente istruiti ed hanno ricevuto una formazione teologica più avanzata rispetto alle suore. Potrebbero usare false argomentazioni teologiche per giustificare le loro richieste ed il loro comportamento. Le suore si impressionano facilmente con questi argomenti. Uno di questi suona come segue: “Siamo entrambi celibi consacrati. Ciò significa che abbiamo promesso di non sposarci. Tuttavia possiamo avere fra noi rapporti sessuali senza rompere i nostri voti.”La malattia pandemica dell’aids ha comportato che le suore sono ora più di prima ricercate dai preti perché si pensa che siano “sicure”.Situazione economica. Molte congregazioni femminili faticano a trovare abbastanza soldi per badare alle consorelle e per istruirle. Molto spesso quando le suore lavorano per una diocesi non viene loro pagato un giusto salario. Da quelle che vengono inviate all’estero per studiare ci si aspetta talvolta che mandino soldi alle loro congregazioni e alle famiglie a casa. In alcuni Paesi fuori dall’Africa, come gli Stati Uniti, le sorelle africane vengono sfruttate, con magri salari e inadeguata assicurazione sanitaria, per svolgere ministeri tradizionali, per esempio quello di catechiste, che sono stati abbandonati dalle congregazioni statunitensi.Poca comprensione della vita consacrata. Vescovi, preti, laici, e le stesse suore non capiscono in maniera adeguata la vita religiosa, né il significato dei voti né i carismi specifici di ogni Istituto.Reclutamento di aspiranti da parte di congregazioni che non hanno una sufficiente presenza in un determinato paese, e che non hanno abbastanza conoscenza di una determinata cultura. Talvolta i preti contribuiscono a questa azione di reclutamento.Le suore studentesse che vengono mandate all’estero, a Roma (e altrove in Europa e negli Stati Uniti) a studiare, spesso hanno problemi particolari. Uno di questi è quello di trovare un alloggio adeguato. Mentre a seminaristi e preti vengono offerti residence, molto meno viene fatto per le suore. Le suore inviate a studiare fuori dai loro Paesi sono spesso troppo giovani e/o immature. Mancano di guida, di sostegno e in molti casi di una solida formazione religiosa. Molte suore mancano anche dell’educazione di base necessaria per intraprendere ulteriori studi o, talvolta, hanno una conoscenza insufficiente della lingua nella quale devono studiare. Queste suore frequentemente si rivolgono a seminaristi e preti per un aiuto nello scrivere tesine. Le prestazioni sessuali sono, alcune volte, il pagamento che debbono offrire per un tale aiuto. Non desidero con questo sostenere che solo i preti e i vescovi sono da accusare e che le suore sono semplicemente le loro vittime. No, può essere che le suore talvolta siano fin troppo consenzienti, oppure ingenue.Silenzio. Forse un altro fattore è la “cospirazione del silenzio” che avvolge questo argomento. Solo se siamo in grado di affrontarlo insieme onestamente saremo in grado di trovare delle soluzioni.
A marzo di quest’anno, io ho fatto una relazione ai vescovi della Commissione Permanente del Secam (Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e del Madagascar, ndt) sui “Problemi che si pongono alle congregazioni religiose”. La violenza sessuale nei confronti delle suore era uno dei principali problemi proposti. Siccome la maggior parte di quello che presentavo era basato su relazioni provenienti da congregazioni diocesane e dalle Conferenze delle Superiori Maggiori in Africa, mi sentivo molto convinta dell’autenticità di ciò che stavo dicendo. I vescovi presenti sentirono come sleale da parte delle suore l’aver mandato tali relazioni fuori dalla loro diocesi. Dissero che le suore in questione avrebbero dovuto rivolgersi al loro vescovo diocesano per questi problemi. Naturalmente, questo sarebbe stato e sarebbe l’ideale. Tuttavia le suore sostengono di averlo tentato più e più volte. Talvolta non sono state ben accolte. In alcuni casi sono state accusate per ciò che era successo. Anche quando vengano ascoltate con grande comprensione, non sembra che venga fatto alcunché.
In alcune sedute ufficiali e ufficiose, in questi ultimi anni, i Superiori Generali a Roma hanno ascoltato e si sono scambiati resoconti di violenze sessuali. Sembra che sia arrivato il momento di un’azione concertata.
Pensiamo che questo possa essere fatto al meglio aiutandosi reciprocamente a sviluppare delle politiche mirate ad affrontare i problemi prima e dopo il loro insorgere.




MASSACRI IN NOME DI DIO


Gesta memorande e mirabili compiute per la maggior gloria di Dio.
Avvertenza: sono elencati solamente fatti avvenuti per ordine o con partecipazione diretta delle autorità ecclesiastiche, oppure azioni commesse in nome e per conto della cristianità.

Come è ovvio, la lista non ha pretese di completezza




782: 4.500 Sassoni sono decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico
965: 24 ribelli romani sono condannati a morte su ordine di papa Giovanni XIII a Roma
1096: 800 ebrei sono massacrati dai cattolici a Worms in Germania
1096: 700 ebrei sono massacrati dai cattolici a Magonza in Germania
1098: 4.000 ungheresi sono massacrati dai crociati in marcia verso la Palestina
1099: 40.000 ebrei e musulmani sono massacrati dai crociati a Gerusalemme
1145: 120 ebrei sono massacrati dai cattolici a Colonia e Spira in Germania
1146: 100 ebrei sono massacrati dai cattolici a Sully e Ramerupt in Francia
1171: 18 ebrei sono arsi vivi a Blois in Francia
1191: 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono decapitati dai crociati in Palestina
1191: 100 ebrei sono massacrati a Bray-sur-Seine in Francia
1208: 20.000 catari e loro fattori sono massacrati dai crociati a Beziers nel sud della Francia
1219: 5.000 catari e loro fautori sono massacrati dai crociati a Marmande nel sud della Francia
1244: 250 catari e valdesi sono arsi vivi per ordine dell’Inquisizione nel sud della Francia
1278: 267 ebrei sono impiccati a Londra a seguito di false accuse di omicidio rituale ai danni dei cattolici
1278: 200 catari e valdesi sono arsi vivi nell’arena di Verona per ordine dell’Inquisizione
1310: 28 ribelli di Massafiscaglia (FE) sono giustiziati dai mercenari pontifici
1370: 20 ebrei sono arsi vivi dai cattolici a Bruxelles
1377: 2.500 abitanti di Cesena sono massacrati dai mercenari pontifici in quanto ribelli antipapali
1391: 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna
1397: 100 valdesi di Graz in Austria sono impiccati e bruciati per ordine dell’Inquisizione
1400: 30 cittadini romani sono condannati a morte per ordine del governo pontificio in quanto ribelli
1405: 12 cittadini romani sono massacrati dai mercenari pontifici guidati dal nipote di papa Innocenzo VII
1416: 300 donne accusate di stregoneria sono arse nel comasco per ordine dell’Inquisizione cattolica
1485: 49 persone sono giustiziate per ordine dell’Inquisizione a Guadalupe in Spagna
1485: 41 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione
1486: 31 ebrei sono giustiziati a Belalcazar in Spagna per ordine dell’Inquisizione
1505: 14 donne accusate di stregoneria sono ammazzate a Cavalese su ordine del vicario del vescovo di Trento
1507: 30 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Logrono in Spagna per ordine della Santa Inquisizione
1513: 15 cittadini romani sono massacrati dalle guardie svizzere del papa
1514: 30 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione
1518: 80 donne accusate di stregoneria sono bruciate in Valcamonica per ordine dell’Inquisizione
1545: 2.740 valdesi sono massacrati dai cattolici in Provenza
1559: 14 protestanti sono arsi vivi a Siviglia in Spagna su ordine dell’Inquisizione
1561: 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici in Calabria
1562: 300 persone accusate di stregoneria sono arse a Oppenau in Germania
1562: 63 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Wiesensteig in Germania su ordine dell’Inquisizione
1562: 54 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Obermachtal in Germania su ordine dell’Inquisizione
1567: 17.000 protestanti delle Fiandre sono massacrati dagli spagnoli
1572: 10.000 protestanti (Ugonotti) sono massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia (nota come la Strage di San Bartolomeo)
1573: 5.000 servi della gleba croati in rivolta sono massacrati per ordine del vescovo cattolico Jurai Draskovi
1580: 222 ebrei sono condannati al rogo per ordine dell’Inquisizione in Portogallo
1620: 600 protestanti sono trucidati dai cattolici in Valtellina
1655: 1.712 fedeli valdesi sono massacrati dai cattolici
1680: 20 ebrei sono condannati al rogo a Madrid per ordine dell’Inquisizione
1686: 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici penetrati nelle loro valli alpine per sterminarli
1691: 37 ebrei sono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell’Inquisizione
1697: 24 protestanti sono giustiziati dai cattolici a Presov in Slovacchia